EKOs (Einaudi Knowledges Open Seminars) è un progetto, nato dall’iniziativa dell’allievo Giuseppe Pignatelli e di altri collegiali, per lo sviluppo di una rete di divulgazione, che connetta la componente studentesca del Collegio Einaudi con il mondo della ricerca scientifica contemporanea.
Il ciclo di mini-talks ha un obiettivo fondamentale: vuole generare consapevolezza ed entusiasmo attorno alla ricerca contemporanea attraverso una serie di seminari divulgativi su un tema di attualità, nell’ambito della ricerca scientifica, presentato e discusso da prospettive disciplinari differenti.
Il nome EKOs vuole richiamare il nome di Umberto Eco, ex allievo del Collegio Einaudi dal 1950 al 1954, e ridare concretezza alle sue parole sull’esperienza di vita collegiale.
«Il Collegio era un posto in cui i medici parlavano con i filosofi e gli umanisti con gli ingegneri. Era un centro di vita culturale».
Il prossimo talk è:
Introduzione all’epistemologia politica
a cura di Giorgio Matteoli (Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione)
15 febbraio 2022, ore 19:00
Cos’hanno in comune un geometra della tarda accademia platonica, un astronomo alessandrino di età ellenistica, un astrologo bizantino, un matematico del Grand siècle, un chimico tedesco dell’Ottocento e un fisico dell’MIT?
Tutti, iniziando a studiare il mestiere loro, dovettero acquisire una precomprensione, più o meno tacita, di che cosa dovessero fare e del perché dovessero farlo. E tutti, autodidatti compresi, dovettero rivolgersi a un maestro più anziano (ma il singolare è di convenienza) preposto a fornirgliela. La sua funzione nell’iniziare alla disciplina prescelta fu sempre la medesima: ars excerpendi – insegnare che cosa, di tutta la conoscenza del passato che si era stati capaci di conservare, meritasse di essere studiato e tramandato e cosa invece andasse, se non proprio distrutto e dimenticato, almeno tralasciato.
Una tradizione inveterata di matrice positivistica ha voluto leggere (e legge tuttora) tale processo di trasmissione generazionale dei saperi come un movimento di pure idee, in cui a sopravvivere alla dimenticanza, accumulandosi come neve in una valanga, sarebbero solo le conoscenze migliori – quelle vere. Ma è davvero così?
Ne discuteremo al seminario, facendo riferimento a una tradizione recente, l’epistemologia politica, nata per mettere in questione la presunta ovvietà di tale processo