Storie dal Collegio

L’esperienza di Beatris Zaharia

Ogni anno circa 200 nuove studentesse e studenti selezionati da tutto il mondo entrano a far parte del Collegio Einaudi, avviando un nuovo capitolo della loro vita e animando con la loro energia ed entusiasmo i corridoi, le stanze, gli spazi comuni di ogni sede.
In questo passaggio per loro così importante si fondono entusiasmo, voglia di crescere, di imparare, di conoscere e di conoscersi per affrontare insieme il futuro.
Storie tutte diverse, tutte bellissime, che cercheremo di raccontare in queste pagine.

L’esperienza di Beatris Zaharia

Buongiorno Beatris, parlaci un po’ di te

Mi chiamo Beatris Zaharia, sono una studentessa e lifestyle coach di 18 anni. I miei genitori sono di origine rumena ma io sono nata e vissuta sempre in Italia. Arrivo da Bricherasio, un piccolo paesino alle porte di Torino, e sto per iniziare il mio primo anno di Medicina. Trascorro il mio tempo libero a disegnare e fare sport. Entrambe le passioni si sono sviluppate a tal punto che adesso commissiono ritratti e creo piani di allenamento per chi ne ha bisogno.

Come sei venuta a conoscenza del Collegio Universitario Einaudi?

Il modo è stato piuttosto casuale e devo ringraziare mio padre per questo. Lui è un manutentore e saldatore e quando stavano ristrutturando la Sezione Mole del Collegio ha partecipato in prima persona ai lavori. Mi ricordo ancora quando tornava a casa dal lavoro come gli brillavano gli occhi mentre mi raccontava quello che aveva visto e le atmosfere che aveva percepito al Collegio. Mi ha detto che dovevo lavorare sodo perché al Collegio Universitario Einaudi entrano solo persone in gamba. Il suo entusiasmo mi ha contagiata e mi ha convinta a provare e non ci posso ancora credere di essere entrata! 

Come mai hai scelto di affrontare questa esperienza presso il Collegio Einaudi lontano da casa?

È un’occasione che assolutamente non posso perdere. I miei genitori hanno umili origini, entrambi contadini, e qui in Italia hanno trovato lavoro come operai in fabbrica. Però non mi hanno fatto mai mancare nulla e, cosa ancora più importante, mi hanno insegnato a distinguere il necessario dal superfluo. Inoltre devo dire che mi è sempre piaciuto andare a scuola e seguire le lezioni e i miei genitori mi hanno sempre spronato, dicendomi che studiare non è un dovere ma una grande opportunità per cui devo essere grata. Ho scelto di trascorrere qui i miei anni universitari perché mi sentivo un po’ chiusa in gabbia nel mio piccolo paesino. Io sono molto vivace, entusiasta di scoprire cose nuove, parlare con nuove persone, conoscere altre culture. Ho vissuto due anni molto bui a causa di una malattia e oggi vedo il mondo con occhi completamente diversi, come se volessi mangiarmi ogni dettaglio, e il Collegio è perfetto perché è pullulante di vita e nuove esperienze.

Come è stato il primo impatto con la tua nuova avventura al Collegio Einaudi?

Magnifico. Mi sono ambientata subito. Ho fatto amicizia, cenato con nuovi amici, condiviso le nostre uscite, giocato a beach volley, chiesto il loro parere sui miei sogni e aspirazioni, pattinato, ballato. Qui è pieno di ragazze e ragazzi con personalità, background, cultura e stili di vita e modi di fare diversi. Chiunque abbia una mente aperta e il cuore grato non può fare a meno che integrarsi. Mi è stato detto che sono un “buonissimo acquisto” per il Collegio. Sono felice che la mia gioia di vivere sia contagiosa. Non potrei chiedere di meglio.

Quale corso di studio segui a Torino e quali sono le tue aspirazioni per il futuro?

Sono iscritta al primo anno di Medicina. In seguito a problemi personali e un lungo periodo di malattia, sento pulsarmi nelle vene la vocazione per la Medicina. Non riuscendo ad aspettare, ho lavorato come cameriera per potermi permettere un corso online dalla Hardvard University in “Healthy Eating: Designing a Sustainable Nutritional Plan” per poter dare un pizzico di aiuto in più al mondo prima di laurearmi. 

Pensi che il Collegio Einaudi possa aiutarti per raggiungere gli obiettivi che ti sei posta?

Ho già capito in queste poche settimane che il Collegio Einaudi sarà di grandissimo aiuto per ottenere quello che voglio. E quello che voglio io è fare la differenza. Voglio diventare medico e specializzarmi in neurologia. Per questo sto progettando 3 ADE in “Lifestyle Medicine” per farmi accettare dall’Università anche se ho solo 18 anni. Perché senza un corpo sano e una mente sana, il poco tempo che ci viene dato verrebbe bruciato. Ed è un peccato, perché è letteralmente tutto ciò che abbiamo. È il ciclo della vita. Perché non goderselo a piene forze?

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